Brenda Lodigiani: «Sono cresciuta in un campo rom. A mia figlia insegno il rispetto, ci sono sinti che rubano ma molti sono integrati come me»

La comica di Gialappa's show si racconta

Brenda Lodigiani: «Sono cresciuta in un campo rom. A mia figlia insegno il rispetto, ci sono sinti che rubano ma molti sono integrati come me»
di Luca Uccello
Giovedì 9 Maggio 2024, 10:27 - Ultimo agg. 17:10
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La storia di Brenda Lodigiani è tutta da raccontare. E la fa al settimanale Oggi. Papà falegname, mamma casalinga, entrambi di origine nomade. E da quando ha rivelato le sue origini nel romanzo "Accendi il mio fuoco", sui social è arrivato di tutto: soprattutto commenti razzisti. «È il difficile dello stare nel mezzo, c’è sempre qualcuno che se la prende». Ma Brenda guarda avanti. Protagonista assoluta con le sue imitazioni a la Gialappa Show, non rinnega niente della sua storia e delle sue origini.

L'infanzia nel campo rom

Brenda è cresciuta nelle case popolari di Lodi, quartiere Torretta.

Da piccola si sentiva una sfigatella ha raccontato tempo fa. Oggi non cambia idea. «Non mi è mai mancato niente, ma ero quella che non aveva la roba firmata, non andava in vacanza in posti fighi. Con gli altri bambini del cortile ci passavamo baci, malattie e vestiti usati».

Le sue estati le passava al campo nomadi in un bilico racconta ancora al settimanale diretto da Carlo Verdelli: «Il bilico è un grosso camion che i Sinti trasformano in casa mobile. C’è tutto: la cucina, le stanze, i bagni. Nel nostro, anche la moquette». Della sua infanzia ricorda soprattutto «la libertà, lo stare a zonzo tutto il giorno. Accanto alle mie cugine mi sentivo più grande. Tornavo a Lodi dalle mie amiche e pensavo: “Ma che ne sai tu della vita?”».

I pregiudizi

Ma dietro si è trascinata anche tanti pregiudizi. E quelli pesano. «A mia figlia spiego che nulla è in bianco e nero. Sì, ci sono dei Sinti che rubano, perché, tra i Gaggi no? Ma ce ne sono altri integrati. Come me». E lei ci è riuscita. Eccome se ci è riuscita. «Siccome a Torretta non c’era niente da fare, guardavo una tonnellata di tv - Striscia, Stranamore - e pensavo: “Ecco, io voglio fare quella cosa lì”. Sono nata con uno spirito cazzaro». 

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