Roma, tensione alla Sapienza tra studenti e polizia, occupato il Rettorato. L'ateneo: «Disponibili a incontro»

Un gruppo di giovani ha tentato di entrare nell'edificio del Rettorato. Secondo gli studenti c'è stata un'aggressione degli agenti

Roma, tensione alla Sapienza tra studenti e polizia, occupato il Rettorato. L'ateneo: «Disponibili a incontro»
Roma, tensione alla Sapienza tra studenti e polizia, occupato il Rettorato. L'ateneo: «Disponibili a incontro»
Martedì 26 Marzo 2024, 12:40 - Ultimo agg. 27 Marzo, 09:34
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Momenti di tensione tra studenti e forze di polizia all'università La Sapienza di Roma. I problemi si sono verificati quando un gruppo di giovani ha tentato di entrare nell'edificio del Rettorato dove è in corso l'assemblea dei Collettivi che ieri sera hanno occupato la struttura. Tra i manifestanti e le forze dell'ordine c'è stato qualche spintone. Davanti all'ingresso del Rettorato i giovani hanno urlato «vergogna vergogna» e intonato cori contro Israele, le forze di polizia e la rettrice Antonella Polimeni.

Le tensioni

Ieri un’ottantina i ragazzi dei collettivi erano riusciti a entrare all’interno del rettorato della città universitaria. Nell’aula magna un enorme striscione con la scritta «Sapienza for Palestine, stop genocidio stop accordi», un’immagine pubblicata sulle pagine Social del collettivo Cambiare rotta che, insieme a Zaum, Coordinamento dei collettivi e Fronte della gioventù comunista, ha dato il via all’iniziativa. «Questo è l’ultimo dei passi con cui abbiamo portato avanti la mobilitazione a fianco della popolazione palestinese», dicono alcuni degli studenti - una trentina - che, bloccati dalla Digos, non sono riusciti a entrare e sono rimasti per ore fuori dalle porte sprangate dell’edificio.

A chi era all’interno è stato invece concesso di rimanere per la notte tra l’interno e l’esterno dell’aula magna. 

 

Le richieste

Gli studenti chiedono lo stop alla partecipazione al bando del ministero degli Esteri e agli accordi con le università israeliane e la filiera bellica. «Chiediamo che la rettrice Antonella Polimeni alle 12 di domani (oggi, ndr.) incontri la popolazione studentesca e quindi apra il senato accademico delle 14 in modo da poter portare le nostre istanze», afferma Zeudi del collettivo Zaum. «Da ottobre - spiega - dentro alla Sapienza abbiamo chiesto che ci fosse la possibilità di esprimersi al fianco del popolo palestinese, sia in termini di una dichiarazione pubblica della rettrice, sia in termini di ritiro dal bando Maeci». «Non è la prima volta che chiediamo un confronto su questo tema, ma siamo sempre stati ignorati. Il momento era propizio. Il rifiuto dell’università di Torino di partecipare al bando e l’annuncio delle dimissioni del rettore dell’Università di Bari dal suo incarico in Med-Or, dimostrano che le nostre mobilitazioni danno qualche frutto», afferma Giacomo del Coordinamento dei collettivi, che spiega come all’interno dell’ateneo romano ci sia «anche un comitato di docenti che si sta mobilitando nella nostra stessa direzione».

BERNINI: SOSTEGNO AI RETTORI

«Totale sostegno ai rettori Polimeni e Delfino. L'occupazione del rettorato de La Sapienza e l'aggressione al rettore dell'università di Genova sono azioni squalificanti che vanno ben oltre la libera manifestazione del pensiero o la protesta pacifica. Le Università non sono zone franche dove si possono mettere in atto intimidazioni o compiere reati. La violenza che alcuni collettivi stanno imponendo all'intera comunità accademica è intollerabile e vede come principali vittime proprio gli studenti. Condanno fermamente quanto sta accadendo e ringrazio le forze dell'ordine per il loro sostegno».Così il ministro dell'Università Bernini.

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La replica dell'ateneo

«In riferimento alle richieste avanzate da alcune studentesse e alcuni studenti che hanno occupato nelle ultime ore alcuni ambienti del Rettorato, nel ribadire la più ferma condanna di ogni forma di violenza e di azione illegale e antidemocratica, l'ateneo è disponibile, come sempre è stato, a portare in discussione eventuali istanze della comunità studentesca purché queste giungano in modo condiviso attraverso la propria rappresentanza negli organi e non ledano i principi democratici e i diritti e le libertà altrui». Lo sottolinea la rettrice di Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni. « Sapienza riconosce quali strumenti di comunicazione e di decisione quelli definiti dalle leggi e dai regolamenti, informati dalle norme di convivenza civile che guidano il Paese - conclude - Lo statuto di Sapienza dota l'ateneo di organi decisionali composti dai rappresentanti eletti delle diverse componenti della comunità accademica, che portano negli organi la voce e le opinioni dei soggetti rappresentati».

GLI STUDENTI

«Gravissimo alla Sapienza, la polizia vuole impedire agli studenti di entrare nel Rettorato occupato per l'assemblea studentesca contro la complicità della Sapienza con Israele e spintona e malmena gli studenti. Di nuovo. Questo è il clima di repressione nel paese contro chi alza la voce contro i crimini di Israele. Gli studenti hanno battuto la repressione e ora sono dentro il rettorato occupato per l'assemblea». Lo affermano in una nota i collettivi degli studenti della Sapienza. «Sull'esempio della lotta degli studenti di Bari e Torino, La Polimeni si deve dimettere da MedOr, l'università Sapienza non deve partecipare al Bando Maeci, va rotta ogni complicità con Israele. La lotta continua».

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