«Scampia è una terra bella: noi giovani la parte sana»

Il grido di Annarita all’incontro delle scuole con il procuratore, il rettore e l’arcivescovo

L'arcivescovo Domenico Battaglia, il procuratore Nicola Gratteri e il rettore Matteo Lorito a Scampia
L'arcivescovo Domenico Battaglia, il procuratore Nicola Gratteri e il rettore Matteo Lorito a Scampia
di Giuliana Covella
Giovedì 9 Maggio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 10 Maggio, 07:35
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«TikTok è il luogo dove si sono spostate le mafie, dove i camorristi si fanno vedere ricchi e potenti per essere considerati modelli vincenti. Ma quello è un mondo temporaneo, è solo un'attrazione da circo. Attenzione a non farvi usare. La vostra unica possibilità di riscatto è lo studio. Se non avete quest'attitudine imparate un lavoro e dedicatevi a quello. Siete sconfitti solo se state su un divano e con il telefonino tra le mani». Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli, è un fiume in piena mentre parla ai ragazzi delle scuole di Scampia. In centinaia ieri si sono radunati nella parrocchia della Resurrezione per confrontarsi con lui, con l'arcivescovo don Mimmo Battaglia e col rettore dell'Università Federico II Matteo Lorito sul tema «La prevenzione della devianza in adolescenza». Una mattinata ricca di scambi e confronti che ha visto la grande partecipazione dei giovani del territorio, che hanno avuto la possibilità di raccontarsi dinanzi a tre figure che rappresentano attualmente il mondo giuridico, culturale ed educativo della città. Tra le scuole superiori di II grado che hanno preso parte alla giornata l'Isis Attilio Romanò, l'istituto alberghiero Duca di Buonvicino, il liceo statale Elsa Morante, l'istituto tecnico industriale Galileo Ferraris, il liceo statale Immanuel Kant, l'istituto alberghiero Vittorio Veneto e l'Isis Melissa Bassi. Quest'ultima ha intervallato l'incontro con momenti musicali, suonando e cantando in particolare «Sogna, ragazzo, sogna» di Roberto Vecchioni. Dal sogno, infatti, è necessario ripartire come ha spiegato il vice parroco della Resurrezione don Luca Corrado che ha moderato l'evento: «Questa giornata si inserisce nel percorso voluto dall'arcivescovo sul Patto educativo per la costruzione di reti che siano al servizio di tanti adolescenti e giovani, è un passo per conoscerci e lavorare insieme per il bene dei ragazzi che sono il presente della nostra società». 

L'incontro 

«La nostra terra è bella e noi ne siamo la parte sana. Ho visto queste fiction che inneggiano alla violenza, ma ho sentito la responsabilità di non farmi influenzare. Qui ci sono tanti giovani come me, che sanno sempre qual è la loro responsabilità. Inoltre sono fortunata, perché ho una mamma che mi segue». A prendere la parola davanti a Gratteri, Battaglia e Lorito è Annarita, studentessa del liceo Elsa Morante, che rappresenta la meglio gioventù di Scampia. Quella che ieri nella parrocchia della Resurrezione ha accolto con entusiasmo i tre relatori d'eccezione. «Credo che possiamo lavorare su rieducazione, scuola e famiglia», interviene un altro ragazzo dalla platea. E ancora c'è chi chiede agli ospiti: «Domani è il 9 maggio, anniversario della morte di Moro, cosa in particolare potrebbe essere da esempio per noi?». Domande a cui sono subito seguite le risposte. «Questi incontri sono utili e importanti - ha detto Gratteri - Non è mai tempo perso parlare ai ragazzi specie in questa fase di formazione per decidere da che parte stare. Vado nelle scuole dal 1989, quando ho iniziato a spiegare perché non conviene delinquere». Sui social e sull'utilizzo che ne fanno le mafie ha aggiunto: «Se ne servono non solo per reclutare manovalanza ma anche per mandarsi messaggi di morte. La prima che in Italia ha usato Facebook è stata la camorra, che è sempre stata più estroversa rispetto alle altre». Rispondendo poi alle domande sugli gli effetti di cinema e tv Gratteri ha ricordato “Il Padrino”: «Tutti siamo nati con l'idea che fosse una storia vera, in realtà non è mai esistita.

Un capolavoro senz'altro ma la mafia non è quella narrata nel film. In questi decenni abbiamo visto tante serie sulla camorra, dove c'è solo violenza a cui siamo già assuefatti e il giorno dopo vediamo il ragazzino che si veste come il killer. Poi è inutile che vado in televisione e parlo di Falcone e Borsellino. Non voglio tarpare le ali all'arte, ma non si può autorizzare un prodotto che mostra che esiste solo la violenza e non c'è alternativa. I modelli devono essere quelli umili, di chi ha studiato per diventare bravi artigiani e professionisti». 

Video

Il vescovo 

«State sempre dalla parte della vita, ascoltate Gratteri che è testimone credibile dell'impegno di legalità, giustizia e cambiamento. Tutti noi abbiamo bisogno di testimoni credibili e a voi dico di stare attenti ai seduttori, distinguendoli dagli educatori, diffidate di coloro che parlano di voi ma non hanno umiltà e coraggio di parlare con voi e di ascoltarvi». Le parole dell'arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia risuonano nella chiesa della Resurrezione, mentre rivolge il suo appello ai giovani. «Questo momento non è un punto di arrivo - ha detto - se l'incontro dovesse terminare senza continuità rischiamo di aver lavorato a vuoto. Dio ama gli umili che dicono di aver sbagliato, proprio perché vuol dire poter ritrovare la propria vita e per me è bello pensare e credere che voi siate innamorati della vita. Non sprecate questi anni che non torneranno più, credete in voi, nella forza che c'è dentro e non date mai in appalto a nessuno la vostra coscienza». Al termine della giornata sono state consegnate alle dirigenti di tutte le scuole piantine di ulivo donate dall'associazione Albatros come segno di pace, ma anche di partenza per camminare insieme verso un percorso di legalità e speranza che metta al centro il benessere dei giovani. 

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