Casoria, svelato il murale di Siani: «Gli occhi della nostra città»

Inaugurata l'opera di Jorit voluta dal Comune. Il fratello del giornalista ucciso: «La mafia a ha perso»

L'inaugurazione del murale di Siani a Casoria
L'inaugurazione del murale di Siani a Casoria
di Elena Petruccelli
Martedì 7 Maggio 2024, 08:31 - Ultimo agg. 10:55
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Gli occhi di Giancarlo Siani diventano il simbolo di Casoria, inaugurato il murale della legalità. Una giornata di festa per presentare la nuova opera di Jorit dedicata al giornalista del Mattino ucciso dalla camorra a 26 anni. Alla cerimonia oltre al sindaco Raffaele Bene e l’assessore all’Avvocatura, Roberta Giova, c’erano lo stesso Jorit e Paolo Siani, fratello del cronista. All’inaugurazione hanno partecipato molti ragazzi dei licei.

L’opera è nata sulle due facciate posteriori del Palazzo di Giustizia, costruzione a sei piani, ex tribunale e oggi sede distaccata di uffici comunali. Grande 10x15 metri, sul primo lato domina il volto di Giancarlo Siani, con i segni rossi caratteristici di tutte le opere di Jorit, sul lato accanto una delle citazioni più belle del cronista del Mattino: «Puoi cadere migliaia di volte nella vita ma se sei realmente libero nei pensieri, non lo farai mai in ginocchio ma sempre in piedi».

L’appuntamento davanti agli ingressi del PalaCasoria, dove l’opera è meglio visibile.

Una bella giornata che nasce da una promessa fatta a Paolo Siani dall’assessore Giova. La notizia era stata data in anteprima dal sindaco Bene, proprio ai ragazzi del Gandhi, durante un incontro per la legalità.

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Oltre al murale è stata svelata anche la targa con un codice Qr code che permetterà di leggere qualsiasi articolo di Siani sul proprio smartphone. «Gli occhi di Giancarlo Siani diventeranno il simbolo della nostra città ed un monito per noi tutti a portare avanti i suoi valori» dichiara Raffaele Bene. «L’arte e l’impegno per la legalità ci regalano un messaggio che resterà per sempre a Casoria: è un giorno stupendo per la nostra comunità» dice l’assessore Roberta Giova.

All’interno del palazzetto, i ragazzi hanno rivolto domande a Jorit e Siani. Paolo Siani: «Se oggi un’amministrazione comunale decide di fare una scelta coraggiosa, di mettere la foto di Giancarlo sul posto più alto della città, e se un artista giovane decide di fare quel ritratto, vuol dire una cosa: che la mafia ha perso!». Jorit: «Mio padre era al funerale e mi raccontò quanto fosse partecipato. In quel momento fu davvero uno choc. Per Napoli era qualcosa di terribile».

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