Campania e Puglia trainano export e Pil dell'Italia nel G7

La prima è cresciuta più di tutti, la seconda sul podio dopo gli Usa

Stellantis Pomigliano
Stellantis Pomigliano
di Marco Fortis
Mercoledì 8 Maggio 2024, 07:26 - Ultimo agg. 17:42
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Negli ultimi quattro anni due regioni del Mezzogiorno hanno fatto registrare notevoli record di crescita del PIL e dell'export rispetto ai Paesi del G7, spingendo in avanti in modo importante l'Italia nel G7 stesso. Sono la Puglia nel PIL e la Campania nell'export.

Per quanto riguarda il PIL, se consideriamo la crescita in termini reali, cioè depurata dell'inflazione, nel quadriennio 2020-2023 rispetto all'anno 2019, antecedente la pandemia, l'Italia (+3,5%) ha fatto nettamente meglio di tutti gli altri grandi Paesi europei del G7, cioè Regno Unito (+1,8%), Francia (1,5%) e Germania (+0,7%), ma anche del Giappone (+1,2%) nonché della quarta maggiore economia dell'Euro area, la Spagna (+2,5%). Come appare chiaramente dal grafico allegato, solo due economie come gli Stati Uniti e il Canada, che hanno sperimentato lockdown meno severi dei Paesi europei durante la pandemia e che hanno potuto avvantaggiarsi della propria grande disponibilità di energia e materie prime durante i rialzi dei prezzi causati dalla guerra russo-ucraina, hanno fatto meglio dell'Italia.

Il record

Un grande contributo alla crescita del PIL italiano è venuto dalla Puglia, che nel quadriennio 2020-2023 è stata la nostra regione la cui economia, in base alle prime stime di Prometeia, è aumentata di più (+5,8%), davanti alla Lombardia (+5,6%), all'Emilia-Romagna (+4,7%), a Bolzano e Trento (entrambe +4,2%), al Friuli-Venezia Giulia (+4,1%), al Veneto (+3,8%), alla Basilicata (+3,7%), alla Campania (+2,8%) e alla Sicilia (+2,7%).

Da notare che, oltre alla Puglia, anche tutte le altre regioni del Mezzogiorno appena citate sono cresciute di più della Spagna, che è stata la seconda grande economia europea dopo l'Italia a sperimentare il più forte progresso del PIL nel periodo considerato. La ripresa post pandemia dell'Italia ha dunque visto un apporto corale di molte nostre regioni, tra cui numerose regioni del Mezzogiorno.

Servizi e industria

La notevole performance economica della Puglia, dopo la frenata causata dal Covid nel 2020, si è sostanziata soprattutto nel biennio 2021-2022, alla fine del quale, secondo l'Istat, il PIL pugliese era già cresciuto del 5,2% rispetto al 2019. La crescita del PIL della Puglia nel 2020-2022 è stata trainata soprattutto dal valore aggiunto dei servizi (+5,1%), dell'industria in senso stretto (+3%) e, come in quasi tutte le regioni italiane, dal boom delle costruzioni (+28,8%). Il PIL della Puglia, secondo le prime stime di Prometeia, è poi cresciuto ancora dello 0,6% nel 2023, portando il progresso complessivo della regione nel quadriennio 2020-2023, appunto, al +5,8%.

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Made in Italy

Nello stesso periodo, nel 2020-2023, l'export italiano espresso in euro è aumentato in valore del 30,4% rispetto al 2019, secondo nel G7 soltanto di poco a quello del Canada (+31,8%, sempre in euro), quest'ultimo trainato però principalmente dai rincari dell'energia. L'export italiano ha preceduto quello degli Stati Uniti (+27,2%) e, in misura notevole, quelli di Francia (+17,9%), Germania (+17,6%), Regno Unito (+14,8%) e Giappone (+5,2%). L'Italia è divenuta nel 2023 il quinto esportatore mondiale, dopo aver superato la Corea del Sud, dietro a Cina, Stati Uniti, Germania e Giappone.
Alla grande performance dell'Italia ha contribuito in misura significativa l'export del Mezzogiorno, cresciuto nello stesso periodo del 37,1%, cioè di più dell'Italia nel suo complesso e di quanto abbiano fatto tutti gli altri Paesi del G7. E all'interno del Mezzogiorno spiccano in particolar modo gli straordinari risultati della Calabria (+83,3%, sempre nel 2020-2023), il cui export è però di dimensioni contenute, appena sotto il miliardo di euro nel 2023, e, soprattutto, della Campania (+79,9%), il cui export nel 2023 ha raggiunto i 22,2 miliardi di euro. Nel 2023, scendendo nel dettaglio, la Campania ha esportato 6,1 miliardi di euro di prodotti farmaceutici, 4,8 miliardi di alimentari e bevande, 3,7 miliardi di mezzi di trasporto, 1,4 miliardi di metalli e prodotti in metallo e 1,1 miliardi di tessile-abbigliamento-pelli-calzature.

Il Mezzogiorno

L'export del Mezzogiorno, oltre che dai prodotti alimentari e dalle bevande (9,1 miliardi di euro nel 2023) e dai prodotti della raffinazione petrolifera (14,8 miliardi), è ormai sempre più trainato dalla farmaceutica (8,3 miliardi, con contributi importanti, nell'ordine, di Campania, Abruzzo e Puglia) e dai mezzi di trasporto (11,8 miliardi, con contributi importanti di Abruzzo, Campania, Basilicata e Puglia).

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