Napoli, Metro 1 a Secondigliano-Miano:
«Basta ritardi, vogliamo la fermata»

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Si è svolta a Napoli in via Girolamo Imparato al Corso Secondigliano l’assemblea del Comitato dei cittadini di Miano e Secondigliano per chiedere, al Presidente della Regione De Luca e al D.G. dell’EAV Umberto De Gregorio, spiegazioni sulla realizzazione della tratta della Metro Linea 1 di Napoli che dovrebbe passare per Miano e Secondigliano con la realizzazione della stazione “Di Vittorio” a Capodichino, con lo slogan “Vogliamo la nostra Metropolitana”, dopo anni di promesse e lavori interrotti.

Il Comitato dei cittadini di Miano e Secondigliano, di cui è presidente Giorgio Rodriquez, è pronto a scendere nuovamente in piazza per chiedere alle autorità lo sblocco delle procedure per la presa di possesso dei terreni e la ripresa dei lavori dopo ben quasi venti anni di stallo.

Durante la manifestazione sono intervenuti, oltre al presidente e ai membri del Comitato, numerosi residenti e rappresentanti del mondo imprenditoriale della zona, che hanno lamentato lo stato di abbandono del territorio, compreso quello dei lavori per la realizzazione della Metropolitana, chiedendo a voce alta ai responsabili certezze sulla riapertura dei cantieri per la realizzazione dell’opera, che potrebbe rilanciare l’intera zona, dando anche uno stimolo alla ripresa delle attività commerciali e facilitando la mobilità dei cittadini, costretti oggi a difficoltà negli spostamenti da e per i loro quartieri.

Nei prossimi giorni sono previsti incontri tra i responsabili del Comitato e i vertici dell’EAV e della Regione Campania, al fine di ottenere rassicurazione e tempi certi per l’acquisizione dei terreni interessati, pagando l’indennizzo ai legittimi proprietari, e la riapertura dei cantieri e il completamento dell’opera. I lavori della Metropolitana di Napoli Linea 1 Piscinola-Miano-Secondigliano e la Stazione Di Vittorio, sono a oggi fermi, e dovrebbero collegare Secondigliano all'aeroporto di Capodichino chiudendo il "cerchio" della metropolitana di Napoli.

Dall'anno 2001 sono stati espropriati i terreni dove, come da progetto approvato, e sarebbe dovuta essere realizzata l'opera, ma da allora su molti di questi spazi nulla è stato ancora fatto. Oggi alcuni di questi terreni sono stati riconsegnati ai legittimi proprietari, dopo sentenza del Giudice, cui alcuni di loro si erano rivolti, non avendo avuto il legittimo indennizzo, e per far ripartire i lavori, dopo quasi vent’anni, è necessario riproporre le procedure di espropriazione e i vari passaggi burocratici con tutto il tempo necessario. Le imprese che dovevano costruire l’opera ancora sono stabilmente presenti da allora, ma ferme, con altro aggravio dei costi.

Molti sono stati gli avvisi e le promesse d’inizio lavori per il conseguente completamento dell'opera, per cui oggi sono arrivati anche altri fondi, con lo sbandierato "Patto per Napoli" siglato pochi mesi fa, con cui sono stati sbloccati altri trecento milioni di euro, oltre a quelli già disponibili e altri già spesi e occorsi per il pagamento di alcuni contenziosi, sia con i proprietari dei terreni sia con le aziende appaltatrici, ma a oggi è ancora tutto fermo. Pare che tra le procedure necessarie avviate dall’EAV si aspetti una delibera del Comune di Napoli per poi procedere con decreto di occupazione e acquisire nuovamente le aree interessate per cui i proprietari sono pronti a cederle, ovviamente dietro pagamento, e la ratifica di accordi già sottoscritti a tale scopo.